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La
solitudine di Padoan Verso la procedura di
infrazione Mentre
i ministri del Pd insieme al presidente del Consiglio erano riuniti insieme
appassionatamente per decidere delle sorti del Pd, in perfetta solitudine il
ministro Padoan si era recato a Bruxelles. l'Eurogruppo esamina da oggi le
previsioni economiche pubblicate una settimana fa, le stesse da cui l'Italia
appare il paese con la crescita più bassa d'Europa e proprio nel momento in
cui per la prima volta in dieci anni, tutti i 28 dell’eurozona crescono. In
queste condizioni la manovra del governo italiano, rimane insufficiente,
nonostante siano stati concessi 29 miliardi di flessibilità. Mentre tutti si
chiedono che fine farà il Pd, Padoan, si preoccupa della fine che farà
l'Italia, a rischio di una nuova procedura di infrazione, le cui
ripercussioni sarebbero dolorose. Non che a Palazzo Chigi non si siano
preoccupati della questione. Nelle scorse settimane ben due diverse lettere
sono state spedite a Bruxelles, purtroppo non sono state ritenute convincenti
ed è partito Padoan, per spiegare perché L' Italia non ha ancora approvato le
prime misure per correggere il deficit strutturale e il debito pubblico e
nemmeno ha fornito impegni credibili sul fatto che lo farà. Nessuno nella
direzione del Pd ha fatto cenno alle conseguenze di un nuovo commissariamento
europeo, ha avanzato proposte a riguardo, dato suggerimenti, o mostrato una
qualche forma di preoccupazione. Si tratta di un affare di un mondo lontano
di cui si sbriga Padoan. Il dato politico che è emerso dalla direzione del
principale partito di maggioranza è che la maggioranza di quel partito
vorrebbe far cadere il governo per andare a votare, mentre la minoranza, che
accusa la maggioranza di irresponsabilità, si prepara ad una scissione per
riunirsi ad una sinistra che le chiede di ritirare la fiducia al governo.
Davvero bisogna sperare che i commissari europei che ascolteranno il ministro
dell’Economia, i suoi impegni, le sue rassicurazioni ed i suoi propositi, non
abbiano seguito il dibattito nella direzione del Pd di ieri, altrimenti il
commissariamento dell’Italia sarebbe sicuro. Roma, 20
febbraio 2017 |
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